Dieta FODMAP per problemi gastrointestinali: come funziona, benefici
Parlando da un punto di vista puramente nutrizionale, come descritto in molti articoli su riviste scientifiche, la dieta fodmap parte da dei presupposti curativi più che di dimagrimento ul piano alimentare ipocalorico e si focalizza sul fatto che ci sia l’eliminazione di elementi come monosaccharides and polyols. Per la precisione degli alimenti contenenti:
- oligosaccardi
- disaccharides
- monosaccaridi
- polioli (sorbitolo mannitolo xilitolo maltitolo)
Infatti queste sostanze non sono facilmente assorbite soprattutto dall’intestino tenue e procurano aerofagia. Il contenuto di fodmap è particolarmente indicato per il colon irritabile, anche se crea una disintossicazione del corpo con effetto di perdita di peso. Questa dieta fodmap nasce alla Monash University ed è attentamente studiata, selezionando i cibi e il loro indice nell’alimentazione, per ogni caso di problematica intestinale. Sono stati studiati a livello, medico nella dieta fodmap, alimenti che possano integrare quelli tolti, senza però creare disturbi.
Analizzeremo insieme come funziona e come cambia la vita di chi adotta la fodmap, non solo soffrendo del colon irritabile . Approfondiremo come si sviluppa e la sua efficacia. I contenuti di questa dieta sono da gestire insieme a uno specialista del genere e da considerare i farmaci che il paziente prende.
La Dieta FODMAP funziona?
La dieta Fodmap funziona e le testimonianze sono state indicate e rese note sulla rivista scientifica inglese Gastoenterology, dove sono stati analizzati dei casi di IBS, che avevano adottato questa dieta, con l’ eliminazione di cibi, adottando in prevalenza carboidrati a catena corta. Ogni caso deve essere comunque analizzato a livello medico e con le giuste informazioni per i vari soggetti e su cosa devono esattamente fare. A Milano la dieta fodmap è usata in alcuni ospedali specializzati per le malattie dell’intestino: Milano è una città molto organizzata a livello di strutture mediche.
Il termine fodmap è un acronimo per: fermentable oligo-saccharides, monosaccaridi fermentabili e polioli, ossia gli alimenti che abbiamo visto all’inizio, contenenti sostanze fermentabili oligo, che sono una serie di carboidrati scarsamente assorbiti nel tratto gastro-intestinale e creano diarrea in persone con disturbi.
Nel caso specifico essi sono fruttani, fruttosio, galattani e polialcoli. Questi zuccheri infatti permangono all’interno del colon e con l’azione di fermentazione provocata dai batteri, incamerano acqua, che scatena e peggiora i sintomi descritti poco sopra. La dieta a basso contenuto di fodmap riduce questo fenomeno integrandosi nelle cure del colon irritabile. In alcune persone può anche creare una fase di stitichezza momentanea.
L’incidenza dei cibi sui disturbi
I cibi eliminati dal contenuto di fodmap non causano di per sè la patologia del colon irritabile, ma ne accentuano i disturbi e le possibilità di scarico. Il regime alimentare non rappresenta una terapia vera e propria, come ben descrivono gli articoli scientifici.
Ridurre significativamente l’indice di alimenti di schema fodmap dalla propria dieta, può comunque essere un valido aiuto per alleviare i sintomi più fastidiosi del colon irritabile, migliorando quindi la qualità di vita del soggetto. Di sicuro l’azione della dieta fodmap è estremamente soggettiva ed è anche dose-dipendente, inoltre la sua efficacia è determinata anche da altri fattori non prettamente dietetici come quelli emotivi, comportamentali, ambientali.
Sicuramente è un challenge test per chi vi si sottopone, ma la cosa positiva è che diminuisce la diarrea e il dolore ad un grado inferiore cin la giusta attenzione.
Consigli e linee guida generali per chi soffre di sindrome del colon irritabile
L’IBS ( Irritable Bowel Syndrome) è comunemente denominata colite spastica o sindrome del colon irritabile.
La dieta a basso contenuto di fodmap è articolata in tre fasi, una cosa importante da sapere.
Prima fase o fase di eliminazione: ha una durata compresa fra le tre e le sei settimane in cui è prevista una riduzione drastica dei cibi ricchi di fodmap. Questa fase è molto delicata in quanto più si aderisce alle specifiche indicazioni della dieta più sarà efficace il beneficio sui sintomi.
Seconda fase o tentativo di reintroduzione: ha una durata variabile che prevede la progressiva reintroduzione degli alimenti a contenuto fodmap, una volta che l’intestino si è normalizzato ripristinando i cibi precedentemente eliminati, uno per volta al ritmo di uno a settimana verificando se ricompaiono i sintomi fastidiosi.
Terza fase o fase di personalizzazione: dal momento che le reazioni sono soggettive e avendo capito quali alimenti scatenano i sintomi grazie a ciò che è emerso nella fase due, si pianifica il regime alimentare più idoneo con bassi livelli dei fodmap critici per il paziente che potrà gestire autonomamente in questo modo a casa sua previo formazione sulla gestione di oligosaccaridi e disaccaridi.
Tre soggetti su quattro affetti da IBS hanno dichiarato un netto miglioramento dei sintomi dopo almeno una settimana di dieta low fodmap.
Esempio di menù a basso contenuto di fodmap
Riportiamo qualche esempio di alimenti che è possibile consumare come forma di menù di base a colazione, pranzo e cena durante la dieta a basso contenuto di fodmap. L’esempio è puramente indicativo: esso è un esercizio, che non deve ovviamente mai sostituirsi ai consigli del dietologo e al parere del proprio medico di fiducia, rivolgendosi ai servizi offerti dagli specialisti nutrizionisti che offriranno tutte le informazioni in modo da realizzare un protocollo settimanale di dieta base idonea per gestire questa fastidiosa sindrome.
Colazione
- Opzione 1 : thè con fette biscottate senza glutine
- Opzione: tè o caffè con biscotti senza glutine
- Opzione 3: latte senza lattosio (come il latte di mandorla e latte di soia) e fette biscottate senza glutine
- Opzione 4: tè o caffè e biscotti di riso.
Pranzo
- Opzione 1: pasta di mais al pomodoro, carne bianca e spinaci bolliti, arancia.
- Opzione 2: pasta di riso con pesce tipo tonno, lattuga e una banana.
- Opzione 3: risotto con la zucca, carne bianca o rossa, zucchine, uva.
- Opzione 4: pasta di mais all’olio evo, pesce, carote, kiwi.
Cena
- Opzione 1:riso in brodo, uova, zucchine, kiwi
- Opzione 2: gnocchi al pesto, prosciutto cotto, ravanelli, arancia
- Opzione 3: patate, parmigiano reggiano, rape, mirtilli
- Opzione 4: carne bianca, gallette di mais, zucchine alla griglia, uva.
Il condimento di base ammesso è l’olio evo preferibilmente a crudo. Evitare la frutta secca, nel caso specifico troverai indicazioni ulteriori nella nostra lista sotto, ti basterà continuare a leggere.
Quali cibi evitare: alimenti fodmap per il colon irritabile
Come abbiamo detto, fodmap è l’acronimo di Formentable Oligosaccharides, Di-, Mono-saccaridi e polioli, una serie di carboidrati a catena corta reperibili sotto forma di: fruttosio (frutta, miele), lattosio (latte e latticini), fruttani (frumento, cipolla,aglio), galattani (fagioli, lenticchie, soia), polioli (dolcificanti contenenti xilitolo e sorbitolo ma anche in certa frutta come avocado, albicocche, ciliegie, pesche.
Nello specifico, riportiamo una lista di alimenti fermentabili da evitare durante la dieta a basso contenuto di fod map.
- Frutta: albicocche, anguria, avocado, cachi, ciliegie, datteri, fichi, mango, mele, more, pere, pesche, prugne, nespole (nella frutta concessa optare per quella di stagione)
- Frutta secca: anacardi e pistacchi.
- Ortaggi: aglio, asparagi, barbabietole rosse, carciofi, cavolfiore, cipolla, funghi, mais, porri, topinambur, zucca trombetta, cavoletti di bruxelles.
- Cereali: grano, orzo, kamut, segale.
- Carne: salsicce
La causa di questa patologia è ancora oggetto di ricerca da parte della comunità scientifica, tuttavia alcuni studi paiono orientarsi su una alterazione comunicativa tra cervello e muscolatura dell’ intestino crasso. La sindrome del colon irritabile non è considerata una vera e propria malattia, tuttavia i medici si concentrano prevalentemente su una cosa: sulla riduzione della sintomatologia a esso connessa, in quanto sono casi molto fastidiosi e spesso dolorosi. Una cosa da risolvere e da gestire, con attenzione anche all’ alimentazione.