Quali abitudini possono portare all’ipertensione polmonare – sintomi e trattamento
Spesso è argomento di discussione l’ipertensione arteriosa polmonare. Essendo una condizione che si può presentare è meglio conoscerla per sapere cosa sia esattamente, sfatare falsi miti e, nel caso se ne soffrisse, riuscire ad affrontarla. Lo scopo del nostro articolo è avvicinarti a questa particolare casistica, dandoti tutte le informazioni utili. Potrebbe esserti utile anche conoscere i segnali della pressione alta senza usare il misuratore di pressione.
Cos’è l’ipertensione polmonare?
L’ ipertensione polmonare è un aumento della pressione arteriosa polmonare all’interno delle arterie polmonari. Può essere causata dall’ispessimento, dal restringimento o dall’occlusione dei vasi stessi.
Il corretto livello di pressione polmonare è di 14 mmHg a riposo, pertanto quando la pressione polmonare supera la soglia dei 20 mmHg, diventa un fattore di rischio.
Vediamo insieme di che cosa si tratta, come sia la pressione polmonare media, quali siano i sintomi della malattia, le cause e la diagnosi di ipertensione polmonare. La conoscenza aiuta meglio nell’affrontare la situazione e questo è lo scopo del nostro articolo.
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Il ventricolo destro nell’ ipertensione arteriosa polmonare
Il ventricolo destro ha la funzione di pompare sangue ai polmoni e, in questo modo, si sovraccarica di pressione e volume, rischiando lo scompenso cardiaco e altre gravi patologie al cuore.
La classificazione dei sintomi dell’ipertensione polmonare includono, secondo la ricerca:
- il respiro affannoso sia a riposo che sotto sforzo
- dolore e senso di pressioni al petto (angina pectoris);
- modifica del gonfiore agli arti inferiori e all’addome
- stanchezza e affaticamento
- tachicardia
- giramenti di testa e senso di svenimento.
Come da dichiarazione dall iap, network dell’ associazione Italiana ipertensione polmoni, la prognosi di purtroppo è infausta: secondo le informazioni i pazienti che arrivano alla sopravvivenza sono circa il 50%.
Una diagnosi certa usa il cateterismo cardiaco dove vengono valutati dei livelli specifici fra cui l’analisi dell’ atrio destro a livello di pressione sanguigna. Altro esame spesso svolto è l’analisi dell’ anidride carbonica e dell’ossigeno nel sangue, per avere una idea dei vasi e arterie al loro interno, analizzandone il sangue e la probabile malattia.
Le linee guida farmacologiche per ipertensione polmonare sono basata sulla somministrazione di diuretici e vasodilatatori polmonari contro il restringimento. Nei casi dove le terapie non bastino, può essere necessario il trapianto polmonare (come avviene nell’ ipertensione portale in cui si arriva alla necessità di un trapianto di fegato per aver intaccati la vena Porta). Bisogna sempre ricordare che l’ipertensione polmonare può avere gravi conseguenza nella condizione del cuore, polmone in base ai casi.
Ci sono particolari patologie a carico dei polmoni che possono provocare l’ipertensione polmonare dove viene somministrato anche un antibiotico specifico con il nome di mitomicina c.
Per chi è affetto dalla malattia di Gaucher che nonostante per la maggior parte colpisca altri organi, potrebbe andare a inficiare il polmone con una alterazione anche di pressione sanguigna, peggiorando i valori d’insieme.
Cosa provoca l’ipertensione polmonare?
L’ipertensione polmonare si distingue in due forme:
- primitiva o idiopatica
- acquisita o secondaria.
L’ipertensione primitiva o idiopatica interessa soprattutto le donne con un’età compresa fra i 30 e i 50 anni. Essa è una forma sporadica di ipertensione polmonare caratterizzata da una forte resistenza delle arterie polmonari che col tempo portano a insufficienza cardiache destre.
Sono in corso numerosi studi per comprendere le cause di questa patologia ancora non del tutto chiara, tuttavia pare che sia associata ad alcune mutazioni genetiche anche del tessuto connettivo. La diagnosi richiede un esame obiettivo ed efficace per evitare un circolo pericoloso che diventi infausto.
L’ipertensione acquisita o secondaria è la forma più comune e conosciuta. Essa è causata da alcune malattie polmonari come enfisema, broncopneumopatia cronica ostruttiva, embolia polmonare, malattie autoimmuni, gravi malattie a carico del cuore come l’insufficienza cardiaca, anemia falciforme, malattie croniche de fegato, infezioni da HIV, farmaci e sostanze stimolanti come anfetamine e cocaina. Ne viene compromesso il circolo polmonare con una diagnosi di ipertensione polmonare.
Tipologie e cause di ipertensione polmonare
L’ipertensione polmonare avviene quando le pareti delle arterie dei polmoni si alterano con la conseguenza che si restringono o si occludono completamente. A causa di ciò, il sangue aumenta la resistenza verso cuore e polmoni, mentre il ventricolo destro (rispetto al ventricolo sinistro) fatica a pompare sangue. I medici cardiologi hanno suddiviso l’ipertensione polmonare in 5 categorie.
- Ipertensione polmonare idiopatica, ossia senza un motivo identificabile. Essa è una patologia rara e colpisce in media le donne.
- Ipertensione polmonare ereditaria. La patologia vine trasmessa direttamente dai genitori su base genetica per questo motivo è ereditaria.
- Ipertensione arteriosa polmonare indotta da farmaci o sostanze tossiche. In questo caso la patologia è scatenata da alcuni farmaci come le anfetamine e la fenfluramina.
- Ipertensione persistente del neonato. Una forma patologica che interessa alcuni neonati aventi malattie come setticemia, ipoglicemia, ipoplasia, sindrome da aspirazione del meconio che va a colpire i loro vasi e il sangue nelle arterie.
- Ipertensione polmonare associata ad altre malattie come artrite reumatoide, sclerodermia, malformazioni congenite della cavità del cuore, anemia, malattia veno-occlusiva polmonare.
Come prevenire l’ipertensione polmonare?
Se parliamo di ipertensione polmonare idiopatica non c’è possibilità di prevenzione perché la causa è sconosciuta.
Parlando dell’ipertensione polmonare secondaria è possibile ridurre i fattori di rischio a essa associati che possono inficiare sui vasi arteriosi. I pazienti colpiti da questa malattia devono controllare il loro stile di vita.
Non assumere farmaci dimagranti, evitare raffreddori o infezioni respiratorie. Per i pazienti con ipertensione polmonare è consigliata l’attività fisica regolare non troppo intensa per non affaticare il cuore. L’alimentazione deve essere sana, poco sale e con integrazione di antiossidanti.
In caso di ipertensione polmonare secondaria la terapia consiste nel curare anche le patologie che sono a essa associate come quelle cardiache o polmonari.
Il medico valuterà quindi la terapia più adeguata al caso specifico, di solito i diuretici e gli anticoagulanti per ridurre la pressione e la vischiosità del sangue (che agiscono indirettamente sulla cavità del cuore), i calcio-antagonisti per la loro azione vasodilatatrice, i cardiotonici che aiutano il cuore a pompare una corretta quantità di sangue senza accelerare pericolosamente i battiti.
Risulta inoltre fondamentale una dieta con fibre. La frutta è ricca di antiossidanti importantissimi per il corretto funzionamento del corpo. Sono consigliati i condimenti a base di erbe aromatiche.
Come si cura l’ipertensione polmonare?
Il medico specialista che effettua la diagnosi è il cardiologo, che assembla i dati con approfonditi esami specialistici per definirne i casi e i contenuti. La patologia generalmente viene sospettata dai pazienti con importante dispnea quotidiana.
Gli esami richiesti per poter effettuare la diagnosi delle arterie polmonari e di ipertensione polmonare sono:
- la radiografia toracica: per evidenziare i vasi e il ventricolo destro
- l’emocromo: verifica la presenza di anemia
- aspirometria: evidenzia i volumi polmonari
- elettrocardiogramma: segnala ipertrofia a carico del cuore
- ecografia doppler transtoracica: studia la funzione del ventricolo destro e ventricolo sinistro e analisi arterie polmonari.
Il trattamento delle forme secondarie di ipertensione polmonare è farmacologico ed è volto alla correzione delle patologie che interessano altri organi coinvolti come il cuore a cui arrivano le arterie polmonari.
Il medico stabilisce la terapia a seconda delle necessità de paziente. La cura si basa su una calibrata combinazione di farmaci diuretici e anticoagulanti; vasodilatatori delle arterie polmonari per la pressione del sangue; calcio antagonisti, supplemento di ossigeno in certi casi con condizione particolare.